Nel lontano 1914 il socialista Benito Mussolini diede inizio a una campagna contro il neutralismo professato dagli ambienti politici del suo partito. Lo fece
appellandosi all’onore e alla dignità di un popolo che il governo di allora voleva tenere ai margini della guerra in corso, “senza infamia e senza lodo”.
Nel lontano 1943 lo stesso Mussolini ripeté un identico appello, ancora in nome della dignità e dell’onore, in quel tragico fuggi fuggi generale che fu l’8 settembre.
Oggi un capo di governo che ha vinto le elezioni politiche promettendo, ancora una volta, la difesa dell’onore e della dignità degli italiani, davanti alla tragedia di Gaza e alla responsabilità morale di riconoscere uno Stato palestinese, a tutela della popolazione islamica di Palestina, continua a ripetere – quasi fosse lei a decidere quali siano i diritti di questo popolo – che “è ancora presto il farlo”!!!
Altri governi europei, evidentemente più verticali del nostro, lo hanno fatto.
Mentre le giovani generazioni italiane, e quasi tutta la popolazione (compresi persino italiani di famiglia ebraica), si aspettano un gesto di coraggio, quello
di fare qualcosa di utile nell’ora più tragica di questo popolo, il nostro governo sembra ripetere la triste storia delle fughe morali e delle responsabilità mancate, che disonorarono l’Italia nei momenti decisivi della sua storia. Altro che difesa della dignità.
Marcello Croce