28 ottobre 1922

L’obiettivo della marcia, capeggiata dai quadrunviri Balbo, Bianchi, De Bono e De Vecchi, era estromettere l’allora capo del governo Luigi Facta e forzare la mano al re Vittorio Emanuele III per indurlo a consegnare il Paese nelle mani di Mussolini, incaricandolo di formare un nuovo governo. La marcia iniziò il 26 ottobre, con Perugia come quartiere generale dell’iniziativa. Da qui i quadrumviri nominati qualche giorno prima da Mussolini coordinavano le operazioni. Il 27 ottobre circa ventimila camicie nere partirono da Santa Marinella, Tivoli, Monterotondo e dal Volturno e, requisendo convogli ferroviari, si diressero verso la capitale, difesa da 28.400 soldati.
Alle 6 del mattino del 28 ottobre il governo dichiarò lo stato d’assedio, ma il re (alle 8 e 30) si rifiutò di controfirmarlo e Luigi Facta si dimise: il Paese era senza governo (e fuori controllo). Mentre le camicie nere entravano nella capitale Mussolini fu convocato dal re. Giungerà a Roma il 30 ottobre e solo allora il re gli conferirà ufficialmente l’incarico di formare un nuovo governo di coalizione.

(fonte: www.raiscuola.rai.it)

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