DESTABILIZZARE IL LIBANO

3000 tonnellate di nitrato ammonico sono esplose a Beirut devastando il porto e parte della città con circa 160 morti e migliaia di feriti. E’ difficile credere che questa esplosione sia avvenuta per puro incidente; tutti gli antecedenti, cioè le crescenti tensioni con gli USA ed Israele, facevano temere l’eventualità di fatti clamorosi per mettere in crisi il Libano ed il suo governo che persisteva nel rifiutare qualsiasi condizionamento esterno alla sua politica ed alla sua sovranità. Da dove proveniva il nitrato ed a che scopo sia stato accatastato nell’area portuale ancora non è dato sapere (secondo voci era stato sequestrato all’ISIS). Si tenga però presente che il nitrato ammonico non è solo un esplosivo ma anche un ottimo fertilizzante azotato. Qualcuno, forse servizi segreti ostili,avevano avuto notizia di tale deposito e se ne sono serviti pei loro fini criminali. Fra le tante violazioni del diritto internazionale con bombardamenti di aerei e di droni  e lanci di missili su Siria e Libano un missile in più lanciato al posto giusto poteva essere un obiettivo assai ambito.

Con una tempestività impressionante centinaia di manifestanti si sono riversati nelle strade protestando contro il governo di Hassan Diab che si è dimesso. Quali saranno gli sviluppi futuri? Nessuno è profeta ma basandosi su modelli in precedenza ampiamente collaudati una previsione plausibile potrebbe essere: si terranno nuove elezioni; Hezbollah avrà un inevitabile successo realizzando una buona maggioranza relativa; subito la stampa occidentale dirà che ci sono stati brogli; scenderanno come al solito in piazza bande armate di sunniti estremisti e di cristiani maroniti amici degli israeliani. Dopo di che  avverranno inevitabili scontri con la polizia e con Hezbollah. Tutta la stampa occidentale e le varie televisioni saranno al solito pronte a dire che il governo massacra il suo popolo. A questo punto ci sarebbero tutti gli ingredienti per ripetere  (ovviamente a scopo umanitario) in Libano i disastri dell’Iraq, della Siria, della Libia. Macron ha già avuto la sfacciataggine di recarsi senza invito in Libano mettendosi a disposizione degli ultras. Ma quale sono gli scopi non reconditi che s’intende perseguire? Gli scopi sono molteplici ma tutti confluenti in uno solo: mettere fuori gioco Hezbollah perché Hezbollah coi suoi 40.000 uomini ben armati è il garante dell’indipendenza e della difesa territoriale del Libano. Ma Hezbollah, in presenza di un fatiscente esercito governativo, non è solo un’ efficiente organizzazione militare  è anche un partito politico che ha avuto in parlamento rappresentanti regolarmente eletti e ministri nel governo assumendo di fatto tutte quelle funzioni  che dovrebbero essere prerogativa di uno stato funzionante che non c’è: tassazione, sicurezza,scuole, ospedali, servizi per l’agricoltura. E’ ovvio quindi che Hezbollah non piaccia ad Israele che non può avere mano libera di espandersi ulteriormente in Libano, non piaccia agli USA che ritengono inconcepibile che esistano stati che non accettino il loro ordine mondiale e non siano disponibili ad avversare l’Iran, Non piaccia a Macron che pensa di tornare ad inserirsi nella ex colonia francese del Libano, non piace di riflesso all’Unione Europea che in politica estera è sostanzialmente un’appendice degli USA.

Giuseppe  Occhini

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