Gli incidenti tra studenti a Firenze, la circolare della Preside e il Ministro.

Nei giorni scorsi ho pensato d’intervenire sulle frasi pronunciate dal Ministro per l’istruzione e il merito Giuseppe Valditara a commento del contenuto della circolare redatta e indirizzata agli studenti del L.S. LEONARDO da VINCI di Firenze dalla D.S. Annalisa Savino. Ciò allo scopo di consigliare al Ministro con il quale in passato è intercorso uno stretto rapporto di collaborazione di non spendersi in ulteriori interventi e di restare in attesa dei risultati dell’inchiesta della DIGOS sull’episodio di violenza verificatosi ai danni di alcuni studenti nei pressi del liceo MICHELANGELO.

La D.S. Annalisa Savino (dico D.S. e non Preside per ragioni non solo burocratiche ma anche di carattere storico-culturale che, se sarà il caso, nei prossimi giorni o nelle prossime settimane proverò a chiarire) è passata nell’anno scolastico 2021/22 a dirigere il liceo L.da VINCI dopo numerosi anni di direzione di istituti comprensivi e forse per questo lo spessore della sua circolare rivela limiti evidenti sia sotto il profilo della conoscenza storica che sotto il profilo educativo.

Il Ministro Valditara, che in questi giorni riceve critiche molto pesanti, ha avuto perfettamente ragione nel rilevare l’inesistenza di una qualche deriva fascista che sarebbe testimoniata dall’episodio di violenza verificatosi nei pressi del liceo Michelangelo. Il sostegno offerto invece alla D.S. da parte della SINISTRA politica ufficiale a cominciare da Enrico Letta a finire al sindaco Dario Nardella e al governatore Eugenio Giani e la loro richiesta di dimissioni del Ministro dell’Istruzione e del merito evidenzia la faziosità del contenuto della circolare non comparabile con il profilo di chi ha la responsabilità della gestione educativo-culturale di un Liceo o di qualsiasi altro tipo di scuola superiore.

In siffatto contesto credo che sia doveroso schierarsi a difesa del Ministro,il quale non ha fatto altro che criticare la superficialità e la faziosità dei termini e delle espressioni utilizzate dalla D.S.(ripeto dalla D.S. e non dalla Preside) solo e soltanto allo scopo di mettersi in vetrina nelle vicende del Partito politico ( il P.D. ) nel quale è notoriamente incardinata.

In attesa dello sviluppo delle indagini sull’episodio di provocazione e di scontri violenti accaduti fra studenti nel centro di Firenze credo che sia il caso di omettere di entrare nel merito delle singole annotazioni della circolare che ha suscitato tanto clamore: mi riferisco per esempio al modo di chiamare in campo Antonio Gramsci che per la verità, trasferito nella clinica Quisisana (la clinica più frequentata dalla ricca borghesia romana) fu assistito nella maniera più decorosa possibile. Soprattutto non ritengo di umiliarmi nell’evidenziare e contestare le evidenti espressioni di tono denigratorio allusive alle posizioni ideologico-culturali che caratterizzano il fronte politico più distante da quello di appartenenza della D.S. autrice della lettera agli studenti nonostante che il responsabile fiorentino di tale fronte Jacopo Cellai avesse già condannato ogni forma di violenza e chiesto indagini rigorose.

Tutto ciò in attesa di riprendere l’argomento qualora se ne evidenzi la necessità.

                                                                                           D. S. FRANCESCO PEZZUTO

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