I GILET GIALLI

 Quando il governo o il presidente della repubblica si dimostrano troppo disponibili ad assecondare gli interessi delle lobbies nazionali  ed internazionali piuttosto che quelli del popolo, quando un certo limite di tolleranza si ritiene sia stato ampiamente superato, una parte consistente del popolo si ritiene legittimato a scendere in piazza e dimostrare il proprio dissenso con la convinzione che in esso, prima ancora che nel presidente e nel governo, risieda la sovranità. Certo, a questo modo di ragionare si possono muovere critiche, ma si deve tener conto che esistono ingiustizie attuate  legalmente ed azioni illegali che hanno un fondamento di giustizia.

I gilet gialli di Francia sono stati il risultato esplosivo di uno stato d’animo a lungo represso, di un malessere accumulato nel tempo e che  l’aria di sufficienza e la megalomania di Macron hanno sempre più esasperato a mano a mano che calava il consenso. In casi del genere è inevitabile la presenza di alcuni spaccatutto che si abbandonano ad atti di violenza, ma sarebbe fuorviante basarsi solo sul loro comportamento per dare una valutazione globale degli accadimenti. Si deve infatti tener presente che in Francia esiste una coscienza popolare che i politici di ogni livello non possono ignorare a meno di scatenare moti più o meno gravi d’indignazione e i cui esiti non sono prevedibili a priori.

In Italia la situazione è del tutto diversa. Il suo povero popolo, svuotato  di una propria identità e dignità da governi complici di chi vuole che l’Italia  svolga una funzione subordinata e marginale nella politica internazionale, abituato a subire una classe dirigente arrogante, corrotta, incapace e connivente con interessi stranieri, soggetto ad un progressivo e programmato calo dei livelli culturali, reagisce al totale degrado con provvisori entusiasmi  nei confronti di chi con linguaggio rozzo e promessa di drastiche misure afferma di risolvere i problemi d’impatto più immediato. In tal modo si crea la tendenza ad apprezzare dei politici più la tracotanza verbale e demagogica che il grado di competenza e la capacità d’intervento. Ci si esalta per qualche modesto provvedimento fiscale o di ordine pubblico mentre si resta incuranti dei grandi problemi della nostra sovranità e della politica estera che condiziona commercio ed economia. Nessuno si chiede quanti miliardi ci costa la NATO e i soldi spesi per partecipare alle guerre americane. E si potrebbe continuare.

Concludendo, qualsiasi governo in Italia può stare tranquillo, gilet gialli in Italia non ci saranno mai .  In Italia si fanno gli “inciuci” non le barricate.   

                                               Giuseppe Occhini 

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