E’ la moda dei tempi, una task force per ciascuno!

La rassegna stampa di ieri ci informa che il ministro Lucia Azzolina ha istituito un comitato composto da 18 esperti che concluderà i lavori entro il 31 luglio e che dovrà –  spiega la Ministra Azzolina ” mettere a punto il nostro Piano per il mondo dell’Istruzione. Risponderemo rapidamente a tutti i dubbi e le istanze che ci stanno arrivando, in particolare dalle famiglie. Come Paese abbiamo fatto sforzi importanti in queste settimane per rispondere all’emergenza sanitaria, grandi sacrifici che non possono essere vanificati. Ma, al contempo, dobbiamo cominciare a guardare oltre. E vogliamo farlo da subito”. Prosegue la Ministra: “Lo faremo insieme al gruppo che abbiamo costituito oggi, dove ci sono profili che vengono dal mondo della scuola, del digitale, della ricerca, della sanità, dagli atenei e che saranno di supporto. Chiederemo loro di formulare proposte che poi vaglieremo con attenzione. Lavoreremo anche guardando al dopo, al futuro della scuola che è, necessariamente, il futuro dell’Italia. Abbiamo l’occasione, ora che tutti parlano di scuola e avvertono ancora di più la sua importanza, di intervenire per migliorare ulteriormente il sistema di Istruzione”.

Ancora uno sgarbo Sig. ministro, in un momento in cui si chiede l’apporto di tutti, Lei ripete l’errore dello scorso mese quando emanò la nota prot.388 del 17 marzo (a firma del solo Capo Dipartimento dott. Bruschi) e continua ad ignorare il sindacato proprio su materia specifica. Infatti, quando elenca i possibili suggerimenti o proposte che potrà ricevere indica al punto 4 “…il reclutamento del personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado, con riferimento alla previsione di nuovi modelli di formazione e selezione” . Trascurando il particolare (non di poco conto) che tale materia è di competenza esclusiva del sindacato e non aver nominato nessun rappresentante di questi nel comitato conferma la nostra fondata valutazione critica sul suo operato. Tutto questo alla luce della disponibilità del personale del dicastero che – com’è noto –  sta assicurando la propria disponibilità e operatività attraverso la strumentazione digitale anche da casa. Non sarebbe stato più opportuno coinvolgere tutti i direttori Generali, anziché mortificarli con questa esautorazione?  Proprio per l’esperienza acquisita sul campo e per la titolarità che avranno nella fase gestionale non dovevano in alcun modo essere estromessi.

Un’iniziativa, questa del comitato, che dimostra non solo l’inutilità delle scelte gestionali “scimmiottate”, ma rappresenta un’offesa al buon senso e, soprattutto, alla dignità dei responsabili, ad ogni livello, del funzionamento della struttura.

 

 

 

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